di Julia Liedbergius
Ho sempre pensato che il Pilates mi abbia potenziato sia fisicamente che mentalmente e spero di trasmettere questo aspetto ai miei clienti e studenti. Il lavoro non deve sempre andare in profondità e una sessione non dovrebbe ovviamente essere psicanalisi, ma la verità è che a volte una sessione può condurre ad una conversazione a cuore aperto, che solleva domande importanti sulle nostre vite e sulla nostra pratica.
E possiamo arrivare a capire che in realtà stiamo evitando un particolare esercizio per paura. Se non parliamo delle nostre paure, come potremo mai superarle?
Per qualche tempo, ho lavorato con una cliente meravigliosa (e anche lei istruttrice di Pilates) che aveva problemi con le estensioni a causa di un vecchio infortunio alla zona lombare. Esita e si blocca mentre proviamo un’estensione, e la tensione che si crea nella stanza si può tagliare con un coltello. Blocca completamente il suo corpo e il suo sistema nervoso. Sfida le nostre sessioni e noi due. Me, perché devo guadagnarmi la sua fiducia, anche più che con un normale cliente. Devo essere estremamente chiara quando stiamo facendo un esercizio che prevede l’estensione – e non posso farle nessuna sorpresa. Devo esser creativa mentre proseguiamo e penso: quale attrezzo renderà l’esercizio meno spaventoso? Di quali correzioni ha bisogno? Le sto facendo troppo da babysitter, essendo troppo cauta e facendola sentire stupida? Quando è il momento giusto per andare oltre – e quando per rimandare alla settimana prossima?
Quando abbiamo iniziato a lavorare insieme, ho dovuto smettere di forzare prima di raggiungere il 100% per evitare di travolgerla, mentre con altri clienti, e in particolare con altri istruttori, di solito mi spingerei oltre. E’ una sfida, ma lei deve capire perché è così spaventata e chiedersi se possa esserci un motivo diverso dall’infortunio subìto in passato. Quindi con quella risposta, deve decidere se dobbiamo lavorare per superare la paura o no. Per padroneggiarla, o semplicemente evitarla.

Quasi dieci anni fa, mentre mi stavo riprendendo da un infortunio di lunga durata e da un intervento chirurgico al piede, sono caduta nell’oscurità quando ho capito che dovevo dire addio alla mia carriera di ballerina. Per un momento ho visto tutto finire, e lo sforzo senza il suo premio. Ho messo in discussione chi fossi senza danza, e mi ha fatto male. Ma da qualche parte nella sensazione di aver perso la mia capacità di muovermi, mi sono annoiata e stancata del mio lato negativo – e con il piede ingessato, mi sono sdraiata sul mio tappetino. In un momento di quiete e pace, ho trovato la fonte per cambiare energia e qualcosa si è modificato dentro di me. Ho iniziato a muovermi. Ho eseguito gran parte del repertorio del Pilates Mat proprio lì – e per la prima volta dopo mesi, sentivo che non tutto era perduto. Potevo muovermi, non come prima, ma potevo muovermi. In quel grigio e piovoso pomeriggio in Germania è stato piantato un seme e un sogno ha iniziato a crescere grazie al movimento. Ho deciso che avrei lavorato per aiutare altre persone ad avere la stessa sensazione sul tappetino – che il movimento guarisce.
Penso che ci voglia tempo per raggiungere un punto nell’insegnamento in cui si capisce veramente come utilizzare la dimensione privata e personale. Ma è cruciale per me come insegnante portare quell’energia nel mio insegnamento, e ho preso la decisione di condividere le mie esperienze nelle lezioni. Per insegnare con il cuore. Attraverso quella decisione, ho potuto accettare il mio viaggio come ballerina ritirata all’età di 25 anni, perchè mi ha portato dove sono ora. Mi ha dato gli strumenti per lavorare con giovani atleti, e la forza di vederli piangere per i loro infortuni. Racconto loro la mia storia e dico che c’è una luce da qualche parte. Dico loro che fa schifo – perchè non c’è parola migliore per questo – ma che si può superare insieme. Voglio che tutti i miei clienti realizzino le cose impossibili che hanno nella propria testa. Voglio che insieme togliamo le cose dalla “lista dell’odio” e usciamo dalla paura. Se dici che non puoi, io dico “Proviamo”. Mi dici che hai paura e io ti dico “Anch’io ho avuto paura”. Dico, fidati delle tue capacità – ti aiuto e ti aiuterò sempre.
BIOGRAFIA

Julia Liedbergius
Scrittrice, coach ed insegnante
Julia Liedbergius lavora come scrittrice, coach ed insegnante. Con un background come ballerina e insegnante di Pilates, il suo più grande obiettivo oggi è quello di istruire e formare le persone e aiutarle a trovare la loro motivazione rispetto all’allenamento e ad implementare scelte ed attività sane nella loro vita quotidiana. Julia studierà da Gennaio 2021 per la laurea in Salute pubblica ed è principalmente interessata alla correlazione tra salute preventiva, salute delle donne e cooperazione tra le diverse istanze sanitarie nazionali. Con umorismo, semplicità e motivazione nelle sue sessioni di allenamento, Julia crede che la maggior parte delle persone possa assimilare le basi del movimento e trovarvi gioia. Formazione: CTTC da Move Academia Buenos Aires. Formazione avanzata in infortuni e patologie e formazione pre e post natale. Informazioni di contatto: IG @julia_liedbergius FB @julialiedbergiuspilates Web: julialiedbergius.wixsite.com/mysite-2 Email: julia@thomasliedbergius.se