di Adam McAtee
Anche se abbiamo vari motivi per avventurarci nel nostro percorso di Pilates, la spinta che fa andare avanti la maggior parte di noi è il nostro entusiasmo per il lavoro stesso. Condividere questa passione con gli altri può portare a molte cose, dall’amore e gioia, alla frustrazione e disperazione. Una lezione mattutina con un appassionato di Pilates può essere affrontata facilmente, mentre una lezione alle sei di sera con qualcuno che ha avuto una brutta giornata può legittimare un bicchiere (o due) di Pinot nero la sera.
Se hai insegnato Pilates abbastanza a lungo, posso immaginare che avrai incontrato vari tipi di studenti. Alcuni di loro capiscono subito, mentre altri sembrano dimenticare la differenza tra il piede sinistro e il braccio destro o mancano di entusiasmo quando sono con te. Quest’ultima può essere un’esperienza dolorosa, e non c’è molto che si possa fare per cambiarla. Tuttavia, può essere utile riconoscere che possiamo sempre scegliere come sentirci. Negli ultimi anni, ho deciso di considerare i miei studenti come miei insegnanti – allenandomi ad essere un istruttore di Pilates migliore.
Le menti di alcuni studenti sembrano funzionare più rapidamente di quanto il loro corpo possa muoversi, elaborando in modo inadeguato le indicazioni dell’insegnante. Quando la lezione inizia con il Footwork sul Reformer, possono posizionare i piedi in modo disattento sulla barra e spingere il carrello prima di qualsiasi istruzione. All’inizio della mia carriera, questo mi avrebbe fatto impazzire e la mia frustrazione e irritabilità avrebbero influito sulla lezione. Tuttavia, ho riconosciuto che questa può essere un’ottima occasione per diventare più paziente; questo studente è il mio insegnante di pazienza e quindi non è più una seccatura, ma una persona da apprezzare. Piuttosto che esprimere particolari aspetti meccanici del Footwork, potrei stare meglio andando incontro allo studente. Forse, permettere loro di sfogarsi sul traffico mentre vengono in studio, incoraggiandoli nel frattempo a respirare potrebbe essere il punto di partenza, anche se fosse al di sotto delle mie aspettative iniziali. E’ indubbiamente più facile a dirsi che a farsi, ma questa può essere una lezione profonda per l’istruttore non solo come professionista, ma anche come membro della società.

Siamo quelli che insegnano una pratica di movimento, in origine chiamata “Contrology”, che significa studio del controllo. Tuttavia, come insegnanti del metodo, spesso impariamo come lasciar andare il controllo stesso. Prendiamo ad esempio un gruppo di Reformer di dodici studenti. E’ impossibile fornire ad ognuno indicazioni tattili, mantenendo una lezione fluida, perciò per insegnare bisogna fare affidamento sulle indicazioni verbali, il che può comportare movimenti meno precisi. Tuttavia, può essere l’occasione non solo per una sessione di apprendimento motorio che porterà lo studente a muoversi con meno precisione, ma per noi insegnanti di farci un esame di coscienza ed essere soddisfatti di risultati perfettamente imperfetti.
In futuro, ti incoraggio ad accettare le lezioni che i tuoi studenti ti insegnano, continuando ad esprimere con entusiasmo la tua passione per il lavoro con loro.
BIOGRAFIA

Adam McAtee
Adam McAtee insegna Pilates dal 2010 ed è certificato in ambito classico dal Pilates Institute of Southern California. Con la sua brama di istruzione, Adam ha scelto di conseguire un diploma in Scienze dell’esercizio Kinesiologico alla California State University di Long Beach, in cui è attualmente iscritto. Adam ha trascorso i suoi anni insegnando in boutique studio, grandi palestre, scuole così come cliniche di fisioterapia. Attraverso le diversità di questi contesti, ha ampliato la sua formazione classica per includere esercizi più contemporanei, così come esercizi terapeutici per aggiungere più strumenti alla propria cassetta degli attrezzi. Per entrare in contatto con Adam, contatta il suo feed Instagram @Adam_McAtee_Pilates.